Oftalmopatia nel morbo di Graves-Basedow

Il morbo di Graves-Basedow è una malattia autoimmune che colpisce la tiroide, ghiandola endocrina situata nel collo che tramite la produzione di ormoni controlla alcune tra le funzioni più importanti dell’organismo umano, quali ad esempio la regolazione del metabolismo basale (pressione arteriosa, frequenza cardiaca, produzione di calore ec.). La malattia è determinata dalla produzione di immunoglobuline (autoanticorpi) in grado di stimolare direttamente la ghiandola ad iperprodurre gli ormoni che normalmente produce in quantità finemente regolata. Le manifestazioni cliniche del morbo di Graves-Basedow includono il gozzo con ipertiroidismo, l’oftalmopatia e la dermopatia, da sole o variamente combinate tra loro.

Competenza degli specialisti in Chirurgia Maxillo-Facciale è il trattamento dell’oftalmopatia di Graves-Basedow in casi selezionati dove esista un’indicazione alla correzione chirurgica della manifestazione clinica. L’orbitopatia di Graves-Basedow consiste essenzialmente nell’esoftalmo ovvero in una maggiore esposizione del bulbo oculare che appare come “estruso” dalla cavità orbitaria. Il meccanismo patologico che comporta questa manifestazione clinica non è ancora oggi completamente chiarito, si pensa comunque che sia dovuto al processo autoimmunitario che colpisce oltre che la ghiandola tiroide anche i muscoli oculari e il tessuto adiposo che assieme al bulbo oculare occupano la cavità orbitaria. Questa maggiore esposizione del bulbo oculare comporta sia evidenti problemi estetici, sia in alcuni casi anche problemi funzionali come ridotta mobilità oculare, diplopia (visione doppia), fenomeni di irritazione corneale fino ad arrivare alla riduzione della visione per danno del nervo ottico.

Le tecniche chirurgiche per la correzione dell’orbitopatia di Graves-Basedow sono molteplici, ognuna attuata con precise indicazioni. Lo scopo è sempre quello di adattare il volume della cavità orbitaria al suo contenuto, che nell’orbitopatia di Graves risulta aumentato dal processo infiammatorio scatenato con meccanismo autoimmunitario. Le principali tecniche disponibili spaziano dalla semplice rimozione di un certo quantitativo di tessuto adiposo orbitario fino all’allargamento vero e proprio dell’orbita operato demolendo una o piú delle pareti che la compongono.

CASI CLINICI

Strabismo,Distopia ed Esoftalmopatia bilaterale in Morbo di basedow



Dopo il trattamento chirurgico di Espansione Orbitaria Bilaterale

Dopo il secondo tempo chirurgico di correzione della blefaroptosi