In Russia una protesi in bioceramica sul cranio di un paziente

Il professor Alexey Krivoshapkin, un neurochirurgo del GEMC di Mosca, ha portato a termine con successo un’operazione chirurgica estremamente complessa sul cranio di un paziente, salvandogli la vita.

Si tratta della prima operazione di tale portata che è avvenuta in Russia, grazie anche all’uso di una tecnologia innovativa insieme alla tradizionale chirurgia: stiamo parlando di un impianto che corrisponde ad un’imitazione perfetta e completa dell’osso umano dal punto di vista della composizione minerale.

Il paziente operato, un australiano, è sulla via del recupero più completa e ben presto tornerà ad una vita normale.
Si tratta del primo caso in cui un paziente affetto da una malattia cronica e curato direttamente a casa ha subito un trauma cranico molto grave, che ha comportato un intervento chirurgico estremamente difficile ed anche diverso tempo passato in terapia intensiva.

La mossa che ha permesso di salvare la vita al cittadino australiano è stata quella di optare per una trapanazione de compressiva del cranio con relativa eliminazione del lembo osseo.

All’interno del cranio dell’uomo è stata installata una protesi personalizzata formata da materiale in bioceramica (si tratta dell’idrossiapatite porosa), che il corpo umano non tratta come un corpo estraneo. Questa particolare protesi consente di far sviluppare le cellule ossee e, al contempo, permette una migliore rigenerazione naturale del cranio in seguito all’intervento chirurgico.

Un gran numero di studi clinici a livello internazionale hanno permesso di capire come la colonizzazione delle protessi ossee e delle relative cellule ossee e la seguente crescita e ripristino del cranio avvenga anche in pazienti che hanno una cranio plastica simile.

L’unico problema relativo ad un intervento chirurgico del genere è quello relativo alla chiusura dei difetti del cranio, in questo caso risolta grazie all’applicazione di una protesi decisamente innovativa.
Ovviamente, il paziente sarà seguito da un gruppo di neurologi per la sua malformazione cronica, tenendo conto che dovranno essere svolte diverse risonanze magnetiche, ma era fondamentale andare a ripristinare l’osso naturale del cranio.

venerdì 15 maggio 2015
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