Sindrome di Costen: sintomi, cause e cura

La sindrome di Costen si può catalogare all’interno dei disturbi dell’articolazione temporo-mandibolare e la sua comparsa può essere causata da svariati fattori.

Si tratta di un disturbo di natura infiammatoria, che venne notato per la prima volta da un medico americano, James Bray Costen, che fu in grado di scoprire una particolare relazione che intercorreva tra disturbi dell’orecchio e disturbi dell’articolazione temporo-mandibolare diffusi in alcuni suoi pazienti.

Proprio dall’otorinolaringoiatra deriva il nome di sindrome di Costen.

Quali sono i sintomi della sindrome di Costen

Tra i principali sintomi di questo disturbo troviamo sicuramente l’otalgia: infatti, la sindrome di Costen provoca un forte dolore all’orecchio, che può raggiungere spesso anche il collo ed il cranio, causando cefalee e cervicali e, qualche volta, anche vertigini.

Chi soffre di tale sindrome nella maggior parte dei casi racconta il dolore come una sorta di chiusura dell’orecchio e spesso mentre mastica del cibo nota un particolare ronzio.

Altri sintomi sono uno stato di fiacchezza generale, nervosismo e difficoltà a dormire.

Quando il disturbo è particolarmente grave, può addirittura incidere sulla ridotta apertura mandibolare, oltre che provocare noie sia a deglutire che a parlare.

Da cosa può derivare la sindrome di Costen

La sindrome di Costen può essere provocata da continui traumi che interessano l’articolazione temporo-mandibolare: spesso vi è un’occlusione dentaria errata, che deriva dalla caduta dei denti oppure da delle protesi dentarie che sono state applicate in modo errato.

In alcuni casi, questo disturbo può derivare anche dal bruxismo oppure da delle disfunzioni a livello ormonale.

Diagnosi sindrome di Costen

E’ proprio l’otalgia che, nella maggior parte dei casi, porta a pensare di trovarsi di fronte ad un caso di otite particolarmente acuta oppure di nervo trigemino infiammato.

Per la diagnosi della sindrome di Costen può essere necessario effettuare una Tac, una radiografia, un’elettromiografia o una risonanza magnetica.

Qual è la terapia?

Spetta ad uno specialista come l’otorinolaringoiatra decidere come procedere per la cura di questo disturbo: nella maggior parte dei casi vengono prescritti dei farmaci ansiolitici, miorilassanti oppure antinfiammatori.

In alcuni casi, si ricorre anche a degli esercizi riguardanti l’articolazione mandibolare.

Quando la sindrome di Costen è accompagnata anche da una occlusione dentale scorretta, allora può essere necessario il parere di un ortodonzista.

Nel corso degli ultimi anni, è emersa una particolare ed innovativa tecnica terapeutica per questo disturbo: si tratta del laser a diodi che, tramite la fotobiostimolazione, riesce a diminuire il dolore derivante dalla sindrome.

Nei casi più gravi, quando ci sono delle malformazioni piuttosto oppure il dolore è cronico, allora si può prendere in considerazione l’intervento chirurgico maxillo-facciale.

mercoledì 26 agosto 2015
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